Sottomarino Titan, «le vittime hanno capito per un minuto che stavano morendo»

di Marco Bruna

Parla l’esperto spagnolo di sottomarini José Luis Martín: «Il Titan è caduto verso il fondale dell’Oceano come una freccia, dopo un guasto al sistema elettrico. Poi è scoppiato come un pallone»

Sottomarino Titan, «le vittime hanno capito per un minuto che stavano morendo»

Il sommergibile Titan in una foto d’archivio (foto Afp)

Le vittime del Titan, il sommergibile imploso nell’Oceano Atlantico mentre cercava di raggiungere il relitto del Titanic, potrebbero essersi rese conto della loro fine. Potrebbero avere capito, per un lunghissimo minuto (più nel dettaglio tra i 48 e i 71 secondi), che stavano per morire. A dirlo è l’esperto spagnolo di sottomarini José Luis Martín, citato dal Daily Mail.

Secondo Martín il sommergibile ha perso stabilità a causa di un guasto elettrico, guasto che lo ha privato della propulsione necessaria per risalire in superficie. Titan sarebbe così caduto verso il fondale «come una freccia, in verticale», con l’oblò rivolto verso il basso.

Sempre secondo l’esperto spagnolo, il sommergibile ha iniziato la sua caduta libera a una profondità di circa 1.700 metri. È caduto «come una pietra e senza alcun controllo» per circa mille metri, fino a quando non «è scoppiato come un pallone» a causa del rapido cambiamento di pressione, dopo altri 2.600 metri. Poco prima della fine il sistema elettrico è saltato completamente.

I passeggeri a bordo, cinque, «erano uno sopra l’altro, terrorizzati, nell’oscurità più totale». Il Titan ha fatto perdere le sue tracce lo scorso 18 giugno. Per trovarlo è stata messa in moto una ingente operazione di salvataggio. Dopo qualche giorno si è fatta largo l’ipotesi dell’implosione. Poi sono stati ritrovati i primi rottami, che hanno distrutto qualsiasi speranza.

La Guardia Costiera di Boston aveva annunciato, la sera del 22 giugno, proprio il ritrovamento dei rottami a 500 metri della prua del Titanic. All’interno del minisub Titan sono stati ritrovati anche «presunti resti umani». «C’è ancora molto lavoro da fare per comprendere i fattori che hanno portato alla catastrofica perdita del Titan e garantire che una tragedia simile non si ripeta», aveva dichiarato Jason Neubauer, presidente del Marine Board of Investigation.

La Marina Usa, usando dati provenienti da una rete segreta di sensori creata per individuare sottomarini nemici, aveva captato «una anomalia che può indicare una implosione o esplosione» proprio nelle ore in cui il Titan fu calato in profondità.

I dati, combinati con informazioni degli aerei di sorveglianza e delle boe, sono serviti a localizzare la posizione approssimativa del Titan ed erano stati comunicati alla Guardia costiera già durante le ricerche.

11 luglio 2023 (modifica il 13 luglio 2023 | 14:48)