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LA CUOCA: Storia di un terremoto Formato Kindle

4,6 4,6 su 5 stelle 88 voti

“La mia paura più grande non è la casa persa; è di smarrirmi in quella nuova, se me ne daranno una di ricambio.”

Premio Speciale della giuria Città di Ladispoli “Lara Calisi - Carattere di donna” 2020.
Primo classificato Premio Writer Golden Officina 2022
Terzo classificato Premio Amarganta 2022
Primo classificato Premio "Le parole di Lavinia" Femininum Ingenium 2023


Nel 1997 il terremoto mette di nuovo in ginocchio l’Appennino umbro-marchigiano. Nunzia finisce sotto le macerie, un ragazzo la salva e poi sparisce. È vecchia, ferita, certa di essere prossima alla morte, sicura che soltanto lui potrà assolverla da ogni colpa.
Clara è una cardiologa, l’anziana cuoca le chiede di rintracciare il suo salvatore, tutto ciò che può dirle di lui è che si chiama Fausto e ha gli occhi azzurri. La dottoressa si aggira per un pomeriggio fra gli scavi alla ricerca di un fantasma, Nunzia resta in ospedale a ricordare stralci del suo passato e a proteggere - con il suo affetto pratico - una ragazza in travaglio dall’incuria dei medici.
Nunzia e Clara condividono un segreto da dieci anni, forse non è l’unico. Nella loro memoria c’è Ida, che non credeva in Dio e ha imparato a leggere rubando i libri di scuola ai fratelli. Il sorriso di Rina, che da bracciante è diventata maestra. Rosa, che non sapeva brillare di luce propria né donare amore. Benedetta, che se n’è andata via troppo presto come Marianna.
Sei amiche legate da un patto di sorellanza, hanno assaggiato il sapore della vendetta, quello della carne proibita e dell’invidia, frainteso l’amore, superato ostacoli più per ostinazione che per coraggio. Si sono salvate tenendosi per mano in questa storia di orchi e guerre, di muri e vite che si sbriciolano di colpo. La felicità, nel premio della sua furia evanescente, è stata una conquista tutta loro.

L’autrice: Luana Troncanetti ha partecipato a diverse raccolte per la Perrone Editore, contribuito ad antologie per Fabbri e Comix, Kairos, Homo Scrivens, Cento Autori, Frilli Editori, Damster Edizioni. Vincitrice di numerosi concorsi letterari per la sezione racconti (fra i quali il Premio Massimo Troisi, il Donna sopra le righe, Thriller Cafè e Project ONE - Caffè delle Arti), nel 2009 pubblica “Le mamme non mettono mai i tacchi” (Boopen Led), poi edito da Galassia Arte nel 2011, e “Agrodolce” per L’Erudita nel 2016.
“Silenzio”, fra i suoi lavori indie per Amazon, conquista il Garfagnana in giallo 2018 - Sezione Nero digitale.
Nel 2019 pubblica “I silenzi di Roma” - Frilli Editori, primo capitolo della serie noir con protagonista l’ispettore Paolo Proietti, e quindi il sequel “Omicidio alla Garbatella” - prefazione di Andrea Cotti - ottenendo premi e menzioni d’onore con entrambi i romanzi.
Con “Celeste”, monologo drammatico, vince una menzione d'onore al Premio Teatro Serra 2022.
Con il racconto breve “L'abitudine” vince il Premio Letterario MarcheTiracconto 2022.
Con il racconto “Annàmo?” vince il Premio Dino Sarti 2022, seconda classificata.
Con “Gabbie - Racconti noir” è la vincitrice assoluta del Premio Project ONE Caffè delle Arti 2023.
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Dall'editore

narrativa storica

Dicono de "La cuoca" - Lucia Accoto

Il romanzo è meraviglioso. La storia è toccante, quasi fragile. Le narrazioni forti si rischia di spezzarle con un nonnulla tanto sono delicate per importanza e bellezza.

La vita è urlo. Butta fuori aria di attaccamento alle ore.

Lucia Accoto - dal sito Emmepress

La cuoca, terremoto, Marche, Le Marche

Dicono de "La cuoca" - Silvia Ippolito

Nunzia ha occhi che vedono lontano, ha l’esperienza di chi si è bruciata più volte e ha capito cadendo dove ci si può far male. È una di quelle persone che ognuno di noi vorrebbe avere accanto quando siamo sfiduciati o quando non sappiamo se facciamo bene a osare e a fidarci del cuore. Nelle sue parole ho sentito la saggezza di mia nonna e dei suoi modi di dire, le sue mani piene di rughe che avevano così tanto da raccontare, nei suoi modi bruschi e nei profumi che sa evocare ho rivisto e respirato momenti della mia infanzia.

C’è una terribile violenza nei flashback di Nunzia, c’è sofferenza nei ricordi più recenti di Clara, c’è un mondo che continua imperterrito a tremare e a distruggere intorno alle loro vite. E c’è un filo che tutto lega, un amore che, come brezza leggera ma costante, soffia e porta con sé richieste di perdono, rimorsi e rimpianti.

Silvia Ippolito, dal sito Zebuk

terremoto Marche cratere Matelica Appennino umbro marchigiano Camerino Macerata

Dicono de "La cuoca" - Dario Brunetti

La Troncanetti è un’autrice formidabile, di grandissimo talento che si va sempre più consolidando, la sua scrittura è lineare e precisa, ma sa benissimo quando marcare e tratteggiare alcune parti che necessitano di quel giusto tocco, della cosiddetta doppia pennellata da artista. Lei riesce ad ammorbidire la narrazione e al tempo stesso dare l’improvvisa accelerata cercando di essere ironica e graffiante, il suo stile la contraddistingue e la rende imprevedibile.

In questo breve romanzo arriva a toccare le corde del cuore, con una storia intensa piena di sentimenti e di umanità, dettate da un grande trasporto emotivo che si evince leggendo e rileggendo frasi del racconto.

Dario Brunetti, dal sito Gialloecucina

Personaggi principali

sfoglia pasta fatta in casa farina uova mattarello cuoca cucinare cucina

cardiologa stetoscopio dottoressa cuore stetoscopio

grano contadina mietitura spiga spighe società rurale Millenovecento Novecento campagna

maestra libri studiare studio insegnante imparare a leggere leggere scuola studente

Nunzia

La cuoca, protagonista e voce narrante. Ruvida fino al parossismo, ha 77 anni. Accudente, coraggiosa. Fuori dagli schemi, atea, capace di slanci di profonda tenerezza di cui si pente un istante dopo. Salvata dalle macerie, svela episodi sconvolgenti della sua esistenza in parte legati a Clara. È sopraffatta dal rimorso per i suoi peccati, sfiancata dall’ennesimo terremoto, convinta di essere prossima alla morte.

Si esprime in un italiano sporco di suggestioni dialettali. Come da precetto di Erri De Luca, fai risentire alla scrittura il callo del tuo dialetto di origine, la furia incisiva del suo vernacolo è tuttavia fruibile a chiunque. Non ha un marito né (all’apparenza) figli se non Clara. L’ha sempre contenuta nella pelle come se fosse la sua stessa carne.

Clara

Clara, la coprotagonista. Cardiologa cinquantenne, a raccontarla è un narratore onnisciente. Nata e vissuta a Camerino, consegue gli studi e la specializzazione medica a Roma dove si sposa e vive per diversi anni. Rimasta vedova, torna al suo paese d’origine dove, nel 1997, subisce il primo terremoto della sua vita. In cerca di sé stessa, il suo unico punto fermo è sempre stata Nunzia.

Ida

Ida, madre di Nunzia, prima del Novecento conquista un’istruzione da autodidatta. Malvista in paese a causa del suo aspetto (alta, regale, la pelle bianca che non si scurisce neppure sotto il sole più assassino in mezzo ai campi), sembra tutto tranne che una contadina. Impara a leggere rubando i libri di scuola ai fratelli. Insegna in segreto alle donne almeno a scrivere il proprio nome, condivide il suo dono anche con quelle che - con il veleno fra palato e lingua - la chiamano la signora.

Rina

Rina, la nonna di Clara. Originaria di Matelica, bracciante stagionale, conosce la signora nei campi di grano camerti. Analfabeta, grazie a Ida riuscirà, anni più tardi, a diventare maestra elementare. In un prato di girasoli, a piedi scalzi e nella luce tenera che precede la sera, insegnerà a sua nipote il suono di vocali e consonanti scavallando ogni regola didattica, così come faceva con i suoi alunni, regalandole l'amore per i libri e non la semplice capacità di leggere.

Personaggio ispirato alla straordinaria figura di Rina Gatti, la scrittrice contadina.

Dettagli prodotto

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Informazioni sull'autore

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Luana Troncanetti
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Nata a Roma nel 1970, Luana Troncanetti ama spaziare dalla scrittura ironica al noir. Ex blogger, articolista e copywriter, ha curato una rubrica di recensioni di libri per bambini per genitoricrescono.com e collaborato con Zebuk.it. Falsa cinica e misantropa a scopo preventivo, detesta i cuoricini (capziosi), l’iper punteggiatura e chi le cinguetta addosso “Amica!!!” dopo trenta secondi di frequentazione. Adora leggere, da bimba sognava di dipingere, si è ritrovata a raccontare storie e deve ancora capire il perché.

Ha partecipato a diverse raccolte per Perrone Editore, contribuito ad antologie per Fabbri e Comix, scritto per Kairos, Homo Scrivens, Cento autori, Frilli Editori. Nel 2009 pubblica Le mamme non mettono mai i tacchi (Boopen Led), poi edito da Galassia Arte nel 2011, e Agrodolce per L’Erudita nel 2016. Ha vinto diversi concorsi letterari per la sezione racconti, fra i quali il Premio Massimo Troisi per la scrittura comica, il Donna sopra le righe e il Thriller Cafè.

Con il noir Silenzio (Kindle Direct Publishing), primo classificato al Premio Internazionale Amarganta 2017, nel 2018 ottiene una menzione d’onore al Premio Residenze Gregoriane e vince il Garfagnana in giallo - Sezione Nero digitale. Quindi, in versione rivista e ampliata, lo ripubblica nel 2019 con il titolo I silenzi di Roma (Fratelli Frilli Editori) e si classifica seconda al Premio letterario Città di Ladispoli.

Con il romanzo breve La cuoca - Storia di un terremoto (Kindle Direct Publishing) nel 2020 si aggiudica il Premio speciale Lara Calisi - Coraggio di donna al Premio letterario città di Ladispoli. Nel 2022 vince il Concorso Writer Golden Officina e si classifica terza al Premio Amarganta.

Nel 2021 pubblica Omicidio alla Garbatella (Fratelli Frilli Editori)- prefazione di Andrea Cotti - ottenendo diversi riconoscimenti:

- Finalista nel 2022 al Premio Residenze Gregoriane sezione Giallo-Thriller

- Vincitore del Premio Internazionale Città di Cattolica - Premio Profumo d'autrice 2022

- Vincitore del Premio GialloGrottammare 2022.

- Vincitore del Premio della Giuria Winning Book - Caffè delle Arti 2003.

- Vincitore del Premio Letterario l'Azalea - Sezione C Romanzo Seconda classificata 2023.

- Con “Celeste”, monologo drammatico, vince una menzione d'onore al Premio Teatro Serra 2022.

- Con il racconto breve “L'abitudine” vince il Premio Letterario MarcheTiracconto 2022.

- Con il racconto “Annàmo?” vince il Premio Dino Sarti 2022, seconda classificata.

- Con il racconto “Bella al metà”, nel 2022 vince il Premio Moby Dick Danko, quinta classificata. Contestualmente, riceve dalla giuria anche una menzione d’onore in memoria di Mario Di Falco, giovane partigiano e sindaco di Marino.

- GABBIE - Racconti noir è il vincitore assoluto del Premio Project ONE - Caffè delle Arti 2023.

Recensioni clienti

4,6 su 5 stelle
4,6 su 5
88 valutazioni globali
Storia di amori, dolori e vendette.
5 Stelle
Storia di amori, dolori e vendette.
Ho letto questo libro n 2 sere! mi sono lasciata coinvolgere dalla vita difficile e travagliata di Nunzia e Clara, con le loro emozioni ed i loro dolori. Non vi dico altro per non spoilerare.Il finale è emozionante , mi ha davvero commosso!Lo consiglio.
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Recensioni migliori da Italia

Recensito in Italia il 12 febbraio 2024
Ho letto questo libro n 2 sere! mi sono lasciata coinvolgere dalla vita difficile e travagliata di Nunzia e Clara, con le loro emozioni ed i loro dolori. Non vi dico altro per non spoilerare.
Il finale è emozionante , mi ha davvero commosso!
Lo consiglio.
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5,0 su 5 stelle Storia di amori, dolori e vendette.
Recensito in Italia il 12 febbraio 2024
Ho letto questo libro n 2 sere! mi sono lasciata coinvolgere dalla vita difficile e travagliata di Nunzia e Clara, con le loro emozioni ed i loro dolori. Non vi dico altro per non spoilerare.
Il finale è emozionante , mi ha davvero commosso!
Lo consiglio.
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Recensito in Italia il 7 settembre 2020
Volevo leggere questo romanzo ormai da diverso tempo, e ho trovato qualche ora di tempo da dedicargli. Mi ha rapita.
È la storia di due vite intrecciate dal caso e dalle scelte, due anime legate e affini, due amiche, due voci diverse a raccontare ciascuna la propria esistenza, ma anche un po' dell'altra, ché, si sa, quando si condivide un dolore o un evento spaventoso e distruttivo è più facile e di sollievo abbracciare e comprendere l'altro al di là del proprio io. "La cuoca" è la storia di due donne separate da anni, rughe ed esperienza, parenti non per genetica o per la legge degli uomini, ma per quella del cuore. È la storia di un terremoto, lo dice il titoletto, ma in realtà è quella di molti terremoti, e di come ci sia sempre la forza di rialzarsi e ricostruirsi dalle macerie della propria casa, di un tradimento, di un dolore, di un amore che amore non era proprio.
È una storia raccontata con la saggezza dei detti popolari e l'affetto di una nonna, con l'asprezza della guerra e la disperazione del lutto, con la delicatezza di uno sguardo, e la dirompente forza della vita che nasce e si fa strada "nonostante tutto", pure i terremoti. E i terremoti, si sa, sono imprevedibili: ti prendono alla sprovvista, sconquassano la quiete e aprono crepe nei muri e voragini al suolo pronte a inghiottirci. Se ci si pensa bene si può dire lo stesso delle vicissitudini che scuotono la vita di noi tutti. Sta a noi, atterriti, persi, saperci mettere di nuovo in piedi e rimboccarci le maniche per ripartire. Sta a noi trovare la forza per sperare ancora. Sta sempre e solo a noi guardare al bene che abbiamo, e non al male subito.
2 persone l'hanno trovato utile
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Recensito in Italia il 2 agosto 2020
Storia di terremoti, più che di terremoto.
La narrazione di questo racconto di Luana Troncanetti è felicemente impostata su due voci, due velocità: la narrazione di Nunzia (in prima persona, una macchina del tempo che fa tornare indietro di 70 e più anni), e quello di Clara (in terza persona, durante il grande terremoto del 1997/98): espediente che a mio avviso risulta necessario per scindere la storia di un sisma interiore, quello di Nunzia, che si manifesta più volte nel corso della sua vita di sofferenze e tormenti, come a ricordare che dopo la prima scossa, nulla è più come prima, anzi, vi saranno ulteriori scuotimenti a segnare l'anima di cicatrici sempre più profonde; il terremoto, negli aspetti che tutti conosciamo, quello che molti avvertono solo di riflesso, per la propagazione delle scosse o per la visione di immagini in TV, è invece quello vissuto da Clara, medico che è parte attiva della macchina dei soccorsi; esso trasforma il suo vissuto in tempo reale in un crescendo di disperazione interiore, fino a che tutta la devastazione e la sofferenza che la circonda non fanno saltare il tappo che teneva repressi tutti i suoi, di tormenti. I tormenti di donna, di figlia, di medico, di moglie.
Finchè il cerchio si chiude, e i bilanci con il passato delle due donne finalmente vanno a quadrare.
Con un pizzico di poesia finale, dopo tanta sofferenza.
Belli i racconti di un mondo contadino non troppo lontano da noi, ma descritto con nitidezza e conoscenza profonda delle tradizioni, sicuramente un atto d'amore e di dolore per le terre che l'Autrice conosce bene.
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5,0 su 5 stelle Terremoti dell'anima
Recensito in Italia il 2 agosto 2020
Storia di terremoti, più che di terremoto.
La narrazione di questo racconto di Luana Troncanetti è felicemente impostata su due voci, due velocità: la narrazione di Nunzia (in prima persona, una macchina del tempo che fa tornare indietro di 70 e più anni), e quello di Clara (in terza persona, durante il grande terremoto del 1997/98): espediente che a mio avviso risulta necessario per scindere la storia di un sisma interiore, quello di Nunzia, che si manifesta più volte nel corso della sua vita di sofferenze e tormenti, come a ricordare che dopo la prima scossa, nulla è più come prima, anzi, vi saranno ulteriori scuotimenti a segnare l'anima di cicatrici sempre più profonde; il terremoto, negli aspetti che tutti conosciamo, quello che molti avvertono solo di riflesso, per la propagazione delle scosse o per la visione di immagini in TV, è invece quello vissuto da Clara, medico che è parte attiva della macchina dei soccorsi; esso trasforma il suo vissuto in tempo reale in un crescendo di disperazione interiore, fino a che tutta la devastazione e la sofferenza che la circonda non fanno saltare il tappo che teneva repressi tutti i suoi, di tormenti. I tormenti di donna, di figlia, di medico, di moglie.
Finchè il cerchio si chiude, e i bilanci con il passato delle due donne finalmente vanno a quadrare.
Con un pizzico di poesia finale, dopo tanta sofferenza.
Belli i racconti di un mondo contadino non troppo lontano da noi, ma descritto con nitidezza e conoscenza profonda delle tradizioni, sicuramente un atto d'amore e di dolore per le terre che l'Autrice conosce bene.
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Recensito in Italia il 25 giugno 2020
Ci sono poche cose che fanno davvero tremare la vita, possono distruggerla e obbligano – se l'annientamento non è completo – a ricostruirla. Una è l'amore. L'altra il terremoto. La vecchia Nunzia nei suoi otto decenni se le becca tutte e tutte le affronta, "con ostinazione più che coraggio", con la sua saggezza impastata di dialetto e odori di cucina semplice.
E quando, con una gamba schiacciata, viene tirata fuori dalle macerie dalle braccia di un giovane con gli occhi azzurri, incontra di nuovo Clara, i ricordi e le colpe di una vita lunga. Clara, che ama Nunzia come una madre e di schiacciato ha il cuore, non li conosce per intero, quei ricordi di quell'anziana tenera e coriacea, ma li sfiora.
Vite di donne, mani che curano e mani che difendono, dignità e povertà, terra che trema e cuori in tumulto.
Un piccolo numero di pagine per un romanzo che per tanti motivi, mi ha fatto lacrimare in metropolitana, ben nascosta dalla mascherina. Ma avrei pianto anche senza, perché è un romanzo davvero toccante, intenso come i sentimenti e le immagini che evoca. Scrittura densa, pittorica. Da leggere.
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Recensito in Italia il 7 luglio 2020
Scrittura fluida, cardiaca. C'è passione e controllo della narrazione, sentimento. Stile viscerale che sembra sintonizzarsi in forma allegorica con i simboli che emergono dalla storia: le donne, la terra, la fisicità dell'esistenza. i moti sussultori non sono solo quelli del terremoto. Si avverte l'esigenza del racconto in una forma emotiva ed emozionale. C'è chi racconta descrivendo ma i veri autori evocano e in buona parte, la capacità di evocazione, in questo romanzo è ben percepita. Valido, intenso e meritevole d'interesse.
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Recensito in Italia il 5 luglio 2020
Era da parecchio tempo che un libro non mi costringeva a leggerlo tutto d'un fiato
Questo è un racconto lungo o un romanzo breve, come preferite, ma è di una potenza evocativa, emotiva e sentimentale eccezionale
Nunzia, la cuoca protagonista è una donna forte, antica, con una vita che non le concede che pochi attimi di felicità
Si dice cattiva, ma è tutt'altro
Protegge fino all'estremo le persone che ama, le difende, le vendica pure.
Non si fa distruggere dalle tragedie che le devastano la vita, guarisce per quel che le riesce e non con il perdono.
Il tutto sullo sfondo di 2 guerre e del terremoto devastante nelle Marche del 1997
Me la sono tenuta stretta per le 2 ore di lettura necessarie a finire il suo racconto.
Scoprite questo libro, adottatelo, non ve ne pentirete.
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