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Al lavoro con… Isabella Collalto de Croÿ, signora del vino

Primogenita di cinque figlie di una nobile famiglia veneta, fa studi universitari alla Scuola Interpreti di Trieste e a Bruxelles, dove si trasferisce, per vent’anni fa carriera in quel settore. In Belgio conosce il marito, il principe Guillaume de Croÿ. Nel 2007 rientra in Italia per occuparsi della storica Azienda Agricola Conte Collalto di Susegana (Treviso) lasciata dal padre. In quel ruolo è coinvolta a vario titolo nelle attività di Confagricoltura, Confindustria e del Consorzio del Prosecco Conegliano Valdobbiadene Docg. Attualmente è al secondo mandato come presidente dell’Associazione per le Ville Venete.

Isabella Collalto de Croÿ. (Foto Michele Mattiello)

ore 6

«Per prima cosa do un’occhiata fuori dalla finestra, verso la torre, emblema millenario del castello in cui abito, quello di Susegana. Avvio quindi la routine mattutina: spremuta di limone con acqua calda, caffè, lettura dei messaggi e “ripasso” dell’agenda della giornata».

ore 9

«Il primo appuntamento è con il custode del castello, che mi tiene informata su lavori e problematiche dell’edificio, che è luogo di eventi e relais de charme. Poi mi chiudo in ufficio dove mi occupo della attività vinicola: è stata fondata nel 1300, ed è tra le cinque più antiche del mondo, mentre la dinastia Collalto compare in documenti ufficiali dal 958. La mattina è dedicata in genere ai miei collaboratori più stretti come l’agronomo, l’enologo o il direttore commerciale con cui discuto le varie iniziative».

ore 11

«Pausa caffè. Ne approfitto anche per avere notizie della mia nipotina Athena, quattro mesi, figlia del mio primogenito Emmanuel. Quindi mi sposto in cantina: siamo un’azienda certificata per buone pratiche sostenibili sia nella produzione sia nella maturazione e conservazione. L’energia elettrica utilizzata nei locali dove riposano i vini proviene tutta da fonti rinnovabili. Abbiamo appena concluso l’installazione di pannelli fotovoltaici per avere un’autonomia del 50 per cento e scelto il riscaldamento a cippato che sfrutta i tagli del bosco e del nostro vigneto».

ore 13

«Non pranzo quasi mai da sola, ho spesso in visita importatori dei miei vini, studiosi, scrittori o fotografi, a cui non manco mai di offrire un buon bicchiere. Le bottiglie di maggior qualità sono dedicate alle persone che hanno fatto e fanno la storia della cantina: il prosecco Docg Isabella, Violette, uno spumante rosé di Incrocio Manzoni che porta il nome di mia figlia e il Vinciguerra, un Colli di Conegliano Rosso Docg dedicato al primo conte di Collalto vissuto nel 1471. Dopo il pasto mi piace accompagnare gli ospiti a visitare il castello e i vigneti. La narrazione affascina sempre molto».

ore 14.30, chi è ospite a pranzo si gode poi il tour guidato tra vigneti e castello. Nella foto: l’Azienda Agricola Conte Collalto di Susegana (Treviso)

ore 16

«Presiedo dal 2019 l’Associazione per le Ville Venete. Cinquecento le strutture che aderiscono, sulle oltre quattromila presenti tra Veneto e Friuli. Ogni giorno incontro i proprietari che gestiscono beni anche di altissimo profilo come, ad esempio, la Rotonda del Palladio. Il compito di noi eredi non è solo di preservarli, ma di valorizzarli e aprirli al territorio con iniziative culturali, didattiche o turistiche».

ore 19

«Con il gruppetto del martedì o del venerdì sera mi concedo appena posso un’uscita di Nordic Walking tra le nostre colline patrimonio Unesco. Oppure vado a teatro o a un concerto a Venezia. O al cinema: l’ultimo film che ho visto è Oppenheimer di Christopher Nolan».

Tra i romanzi sul comodino di Isabella Collalto de Croÿ, questo sulla sua famiglia.

ore 23

«Adunata di famiglia: telefono a mio marito, a Bruxelles, e a mia figlia Violette che sta in Nuova Zelanda. Chiudo gli occhi con un libro».

iO Donna ©RIPRODUZIONE RISERVATA