Dolci (C)reati in carcere a Catanzaro: dalle mani in pasta nascono le colombe pasquali per un riscatto possibile

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UROISPIN
  27 marzo 2024 12:14

di TERESA ALOI

Impastare, frullare, montare. E' una piccola realtà, ma il laboratorio attivo all’interno della Casa Circondariale di Catanzaro ha tutte le potenzialità per affermarsi come una pasticceria di eccellenza meritoria di sostegno e solidarietà. E' un sogno che si realizza. E così dopo i panettoni, arrivano le colombe pasquali: simbolo di quella speranza che non deve restare tale.

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Il marchio è  Dolci(C)reati” e si è subito distinto per la bontà dei prodotti dolciari, preparati attribuendo prevalenza alla qualità delle materie prime e alla professionalità dei pasticceri, rappresentando una straordinaria forma di riscatto e di recupero sociale anche attraverso il reinserimento nel mondo del lavoro.  E' la Camera penale di Catanzaro “Alfredo Cantàfora a sostenere il progetto avviato dalla società cooperativa Mani in Libertà, con la partnership della Direzione della Casa Circondariale di Catanzaro, del locale Ufficio Esecuzione Penale Esterna, di Promidea e delle associazioni Liberamente ed Amici con il cuore che hanno aderito ad un bando indetto da Fondazione con il Sud, teso alla formazione professionale e all’assunzione dei detenuti. 

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E poi, gli imprenditori che hanno raccolto la sfida: la famiglie Noto, la famiglia Rotundo, Crai e Conad e il contributo della Banca di Credito cooperativo di Montepaone presieduta dall'avvocato Gianni Caridi.

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E' toccato al presidente del Consiglio Direttivo della Camera penale, Francesco Iacopino aprire i lavori di presentazione dl progetto: "L'Osservatorio carcere ed esecuzione penale guidato dagli avvocati Piero Mancuso ed Enzo Galeota si è dimostrato sempre attivo convinto che bisognava crederci in questa sfida. Ma, il nostro vero motore sono stati gli imprenditori che hanno investito e creduto in questa iniziativa, a Natale così come  a Pasqua. Il nostro obiettivo è che il laboratorio possa fare a meno di noi e rendersi autonomo: solo così avremmo vinto la nostra sfida".

Una sfida in parte già vinta considerato che un detenuto è stato assunto e altri 3 lo saranno a breve.

"La Camera penale è stata sempre sensibile alle problematiche riguardanti la detenzione. Ed è di rilevanza straordinaria parlare di lavoro, perché il lavoro dà dignità alla persona, la rende felice e libera e refrattaria al crimine" ha sottolineato l'avvocato Piero Mancuso. 

Poi, Antonietta Mannarino (Amici con il cuore) ha ricordato la creazione del Laboratorio di pasticceria nato dal sogno di un detenuto che voleva diventare - ed è diventato - pasticcere.  

Per Enzo Galeota. "Più che imprenditori sono persone buone e questo non solo per la posizione del prodotto collocato strategicamente all'interno dei supermercati ma anche perché  le colombe sono scontate: un atto di generosità non indifferente". 

Gianmichele Bosco, componente della Camera penale e presidente del Consiglio comunale di Catanzaro si è detto orgoglioso dell'iniziativa ringraziando gli imprenditori catanzaresi che hanno sposato l'iniziativa. 

L'imprenditore Desiderio Noto ha parlato  "della voglia di riscatto di chi merita una seconda possibilità" ribadendo che "non è una campagna commerciale ma di sensibilizzazione".

Sempre disponibile a tale iniziative la famiglia Rotundo "Lo abbiamo fatto a dicembre e lo facciamo ora: è giusto che chi ha deve dare"

Sin da subito ha amato il progetto credendoci e investendo Maria Letizia Polistena (Ufficio Esecuzione Penale Esterna) che insieme a Emilio Molinari dirigente dell'Ufficio Uepe hanno ringraziato la Camera penale. Poi, un accenno alla formazione dei detenuti  che permette loro di ottenere le attestazioni professionali. 

Ospite a Catanzaro presidente della Camera penale di Cosenza Roberto Le Pera: "il carcere non può essere ciò che il delinquente merita perché  in carcere entra la persona e non il reato".

Orlando Sapia, segretario della Camera penale di Catanzaro ha chiuso i lavori sottolineato come "l'attività svolta da tutti i protagonisti - detenuti compresi" rappresenti "la dimostrazione che si può creare un ponte tra la società e il carcere".  

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