Influenza aviaria, zona a rischio nel Salento. Ordinanza della Regione: capi da abbattere e controlli negli stabilimenti. La mappa

L'allevamento infetto sarà sottoposto a pulizia e disinfezione al fine di eliminare il virus dell’aviaria. No a fiere e mercati

Influenza aviaria, zona a rischio nel Salento. Ordinanza della Regione: capi da abbattere e controlli negli stabilimenti. La mappa
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Lunedì 25 Dicembre 2023, 10:55 - Ultimo aggiornamento: 26 Dicembre, 12:26

E' allarme aviaria in Puglia, più precisamente nel Salento dove nei giorni scorsi si è registrato un focolaio del virus rilevato in un allevamento rurale. La Regione Puglia corre ai ripari e istituisce - con ordinanza del 20 dicembre - una zona soggetta a restrizione compresa tra Lecce e i comuni di Calimera, Castrì di Lecce, Cavallino, Caprarica di Lecce, Lizzanello, Melendugno, Vernole nell'arco di 10 chilometri. E abbattimento dei capi presenti negli stabilimenti individuati come sede di focolai.

Perché l'ordinzanza

Se è vero che al momento sono scongiurati rischi per la salute umana è pur vero che i virus influenzali aviari ad alta e bassa patogenicità hanno determinato, nel corso degli anni, epidemie di particolare gravità ed in grado, soprattutto, di diffondersi rapidamente fra gli allevamenti avicoli del territorio circostante.

La Regione dunque ha deciso di attivare in tempi rapidi adeguate misure di controllo ed eradicazione per cercare di contenere e limitare la diffusione del virus dell’influenza aviaria.

Cosa prevede

All'interno dell'area a rischio, individuata dalla Regione, è previsto l'abbattimento "in loco" di tutti i volatili presenti negli stabilimenti sedi focolai entro 24 ore dalla notifica, che saranno effettuati sotto il controllo dei Servizi Veterinari della ASL di Lecce e la successiva distruzione e smaltimento delle carcasse dei volatili abbattuti e/o morti che saranno conferiti in impianti autorizzati. 

L'allevamento infetto sarà sottoposto a pulizia e disinfezione al fine di eliminare il virus dell’ aviaria. Di conseguenza sarà effettuato il censimento di tutti gli allevamenti avicoli e degli animali presenti all’interno della zona di restrizione. I veterinari dell'Asl avranno quindi il compito di effettuare sopralluoghi settimanali presso tutti gli allevamenti avicoli commerciali e non commerciali che ricadono nella zona soggetta a restrizione e di sottoposrre ad esame clinico tutto il pollame e gli altri volatili presenti.

L'ordinanza prevede anche, in caso di detenzione di volatili, ad un campionamento da effettuarsi attraverso tamponi tracheali e cloacali anche negli animali senza sintomatologia clinica (fino a 20 tamponi per allevamento) in modo da tenere sotto controllo l'eventuale diffusione del virus, nonché il rafforzamento delle misure di biosicurezza negli allevamenti avicoli. E dunque la disinfezione nei punti di ingresso e di uscita dei locali in cui vengono tenuti pollame o altri volatili in cattività, il trasferimento di tutto il pollame e di tutti gli altri volatili in cattività all’interno di un edificio dello stabilimento mentre qualora questo non sia possibile, sarà necessario confinare gli animali perché non vengano a contatto con altri infetti o con volatili selvatici.

Fondamentale anche la sorveglianza dei volatili selvatici - in particolare di quelli acquatici - segnalando alle autorità competenti eventuali ritrovamenti di volatili morti o moribondi. Un'attenzione che deve essere rivolta anche nei confronti di uccelli domestici. 

Al fine di evitare la diffusione dell'influenza aviaria, sono vietate fiere, mercati, esposizioni e altre manifestazioni e vendite ambulanti di animli, divieto di caccia di uccelli selvatici o prelievo dall’ambiente selvatico nell’ambito della zona soggetta a restrizione. 

Ai sindaci dei Comuni interessati l'incarico dell'osservanza dell'ordinanza. 

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