La «relazione pericolosa» fra stress e cancro: cosa sappiamo

di Vera Martinella

Dalla ricerca scientifica non emergono prove che lo stress causi i tumori, ma è importante che i pazienti con tumore ottengano anche sostegno psicologico, che li aiuta prima durante e dopo le cure

La «relazione pericolosa» fra stress e cancro: cosa sappiamo

Un atteggiamento mentale, positivo o negativo, può influenzare le probabilità di ammalarsi o guarire dal cancro? Un grande trauma o una tensione prolungata possono provocare un tumore? A oggi nessuna evidenza scientifica indica che la psiche possa influire su una neoplasia o che lo stress provochi il cancro. E se è normale che i malati si sentano tristi, arrabbiati, scoraggiati è anche certo che un atteggiamento positivo possa aiutare a vivere meglio il difficile periodo prima, durante e dopo le terapie. «Per questo è importante che, insieme alla malattia, ci si prenda cura anche del benessere psicofisico dei pazienti - dice Gabriella Pravettoni, Ordinario di Psicologia Generale all’Università degli Studi di Milano e presidente del congresso mondiale di Psiconcologia che si terrà alla fiera di Milano dal 31 agosto al 3 settembre -. La metà o più dei malati di cancro sperimenta disagio psicologico (ansia, depressione e disturbi del sonno sono molto diffusi), ma in Italia solo uno su cinque riesce a ottenere sostegno, c'è ancora molto da fare».

Ricerche alla mano, ci sono prove del fatto che lo stress può causare il cancro? «Sebbene lo stress cronico possa portare a diversi problemi di salute, la sua correlazione con il cancro non è chiara - risponde Pravettoni, direttore della Divisione di Psiconcologia dell'Istituto Europeo di Oncologia, Milano -. Gli studi condotti finora hanno portato diversi risultati. Ad esempio una metanalisi del 2019 ha evidenziato un’associazione tra lo stress lavorativo e il rischio di sviluppare neoplasia polmonare, colon rettale ed esofagea. Un’altra metanalisi, però, non ha trovato legami tra stress lavorativo e rischio di cancro a polmone, colon retto, seno o prostata. Sebbene lo stress sembri essere collegato al rischio tumorale, la relazione potrebbe essere indiretta. Per esempio, persone che sperimentano uno stress cronico potrebbero mettere in atto comportamenti non salutari come fumare, mangiare eccessivamente, essere meno attivi, o consumare alcol, tutti fattori associati a un aumentato rischio di sviluppare il cancro». 

Ma cos'è di preciso lo stress e come reagisce il corpo? «Quando le persone si trovano in una condizione di pressione mentale, fisica o emotiva possono provare stress - dice l'esperta -. Gli stressor, ovvero i fattori che possono causare stress, possono essere molteplici e sorgere dalle faticose responsabilità quotidiane e dalle routine delle persone, inclusi lavoro, famiglia e situazione finanziaria. Altri stressor comprendono fattori esterni come difficoltà dell’infanzia, esposizione a specifiche condizioni ambientali, povertà, discriminazione, disuguaglianze nelle condizioni sociali, economiche e fisiche che influiscono sulla salute. Inoltre, questioni serie di salute, come una diagnosi di cancro riguardo sé stessi o una persona cara, possono causare stress. Il corpo risponde rilasciando gli ormoni dello stress che aumentano la pressione sanguigna, la frequenza cardiaca e i livelli di zucchero nel sangue. Seppure questa risposta sia utile per la gestione dello stress momentaneo, quando diventa a lungo termine o cronica, può diventare dannosa».

In che modo lo stress affligge i malati di tumore? «Studi su cavie di laboratorio hanno mostrato che lo stress cronico può causare un peggioramento e una diffusione del cancro - illustra Pravettoni -. È stato riscontrato infatti che la norepinefrina, rilasciata durante la risposta attacco-fuga del corpo, stimola l’angiogenesi e la metastasi. Questo ormone inoltre può attivare i neutrofili, un tipo di cellula immunitaria. In alcuni casi, i neutrofili possono far crescere il tumore proteggendolo dall’azione del sistema immunitario del corpo, o risvegliare delle cellule tumorali dormienti. Lo stress cronico, poi, può portare al rilascio di ormoni steroidei chiamati glucocorticoidi che possono inibire l’apoptosi della cellula tumorale e aumentare le metastasi e la resistenza alla chemioterapia. I glucocorticoidi possono pure impedire al sistema immunitario di riconoscere e combattere le cellule tumorali».

Come possono i pazienti imparare a gestire lo stress? «Innanzitutto è meglio con isolarsi - conclude la specialista -. Alcuni studi su donne con cancro al seno riportano risultati clinici migliori in chi ha maggior supporto sociale, ovvero il sostegno di persone vicine (amici di quartiere o parrocchia, vicini di casa e simili). Altre ricerche su pazienti con tumore all'ovaio e una più fitta rete sociale hanno osservato una diminuzione dei livelli degli ormoni correlati allo stress. Molto importante è l’attività fisica: diverse indagini (in particolare un report dell’American College of Sports Medicine) hanno dimostrato che è utile durante e dopo i trattamenti e può ridurre ansia e sintomi depressivi. Serve poi l'aiuto di personale qualificato: ogni paziente con diagnosi di cancro va valutato da un professionista psicologo-terapeuta subito dopo la diagnosi, durante e dopo le cure, con strumenti appropriati (come la scala del distress) per comprendere se ha bisogno di sostegno. Sempre più studi indicano, infine, l'efficacia di agopuntura, yoga, meditazione (mindfullness), pure via web, che riescono a ridurre ansia e paura e migliorare la qualità della vita e il benessere mentale.

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28 agosto 2023 (modifica il 28 agosto 2023 | 11:37)

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